Grazie Don Paolo

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Tutto finisce, sia le cose brutte come purtroppo anche le cose belle. Così mi ritrovo qui a cercare le parole adatte per dire un caloroso grazie a Don Paolo per il lavoro svolto nella nostra comunità, un grazie che non è solo a nome mio ma anche a nome del Consiglio di Missione, del quale ho l’onore di fare parte e perché no, se mi posso permettere, a nome anche di tutta la comunità dello Zimmerberg.
Fin dai primi momenti del suo ministero, Don Paolo non passò inosservato. Quell’ometto frenetico e maldestro che nel buio in cui eravamo caduti, ci propose subito il suo sorriso, tutto denti e simpatia, entrò subito nel cuore di tutti noi. Don Paolo ha avuto soprattutto il compito difficile e ingrato della ricostruzione, difficile perché ha dovuto riconquistare la fiducia della gente e ingrato perché quando tutto cominciava a funzionare come si deve, ha dovuto chinare la testa e dire “obbedisco” ai suoi superiori e al suo ordine che lo ha richiamato.
È inutile descrivere qui lo sgomento e la tristezza della comunità alla notizia del suo trasferimento, ma come lui stesso mi ha spiegato: “Io ho fatto un voto, e ho dato una parola alla quale non posso e non voglio venir meno”. Il suo volto triste ma deciso diede a me, che spesso mi punto e non accetto, una lezione di vita.
Grazie Don Paolo per tutto quello che hai fatto tra noi, per aver salvato la missione dal baratro, per averci riuniti quando non lo eravamo più, per averci consolati quando non sapevamo più a chi rivolgerci, per aver dato ad ognuno di noi una carezza quando non sapevamo più cosa voleva dire riceverne una, per esserti donato a noi anima e corpo, a volte anche a discapito della tua salute, facendoci nuovamente capire cosa vuol dire essere una comunità ed in fine grazie per averci preparato a questo evento che, con il tuo insegnamento, sapremo affrontare con coraggio e spirito di gruppo, aiutando il nuovo missionario nel difficile compito della sostituzione, come tu stesso ci hai chiesto di fare e l’augurio che nel tuo nuovo incarico, tu possa avere lo stesso identico successo che hai avuto tra noi.
Le prime parole di Don Gabor, il nuovo missionario, alla comunità sono state: “la mia intenzione è quella di continuare il lavoro di Don Paolo”. Sono parole che mi hanno riempito di gioia e di speranza, perché vuol dire che la strada da te intrapresa, è quella giusta.
Massimo Steiger